ETÀ TARDO ANTICA E MEDIEVALE

Alcuni oggetti paleocristiani (lucerne, sigilli in bronzo) testimoniano l’esistenza a Pollenzo, nel V secolo, di una comunità cristiana, che ebbe il suo fulcro intorno alla chiesa di San Vittore, sorta all’esterno della città romana, in prossimità della necropoli a carattere monumentale di piazza Vittorio Emanuele II. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce tra le sepolture a inumazione quella di una giovane donna di origine germanico-orientale (la cosiddetta "Dama di Pollenzo"), che chiude l’uso del sepolcreto alla metà del V secolo.
Dopo l’abbandono della necropoli di età romana e tardoantica l’area fu occupata da edifici in pietra e legno. L’insediamento, distribuito intorno alla chiesa paleocristiana e verosimilmente dotato di abitazioni per la guarnigione militare, fu racchiuso da un muro di cinta, forse da identificarsi con il castrum Pollentinum menzionato dalle fonti scritte.
Anche all’interno dell’anfiteatro, non più utilizzato per gli spettacoli, vennero costruite delle case di legno, incendiate e distrutte nel corso della guerra greco gotica (535-552).
Pollenzo non fu mai totalmente abbandonata, come confermano modeste abitazioni e frammenti di decorazione in marmo (secc. VIII-IX), riferibili all’arredo liturgico dell’antica pieve di San Vittore.
Alla fine del X secolo l’abbazia di San Pietro di Breme ebbe in dono il “luogo” di Pollenzo da Oddone, figlio del marchese di Torino Arduino il Glabro. I monaci vi edificarono una nuova chiesa, intitolata a San Pietro, che divenne il fulcro di un grande villaggio. Gli scavi nell’Agenzia carloalbertina hanno evidenziato un ampio cimitero, con un’ottantina di tombe databili tra il X e il XIII secolo, e l'abitato coevo.
Distrutto il villaggio nel 1292, intorno al 1380 nei terreni precedentemente occupati dalle case Antonio Porro fece edificare un “ricetto”.

LA “DAMA DI POLLENZO”


SCOPRI