UOMINI ILLUSTRI BRAIDESI

Nella saletta trovano posto alcuni dei ritratti raccolti o personalmente commissionati da Euclide Milano per conservare “ricordo ammirato e riconoscente dei concittadini che eccelsero negli studi, nelle scienze, nelle armi, nella politica, nelle arti, nella carriera ecclesiastica e nella beneficenza”. Tra i personaggi evocati ricordiamo alcune figure.
Due dipinti ad olio ritraggono Carlo Giuseppe Reviglio della Veneria (1772-1845), riformatore delle Regie Scuole, e Luigi Reviglio della Veneria (1798-1881), Presidente della Congregazione di Carità che amministrava l'ospedale, rispettivamente nonno e padre del più celebre architetto Carlo Reviglio della Veneria (Bra/CN, 1824 - Torino, 1882) ed entrambi sindaci di Bra.
Del conte Guglielmo Moffa di Lisio (1791-1877), noto per la partecipazione ai Moti piemontesi del 1821, che gli costò la condanna a morte poi commutata in esilio, sono esposti un paio di ritratti. In età giovanile compare in un’incisione all’acquaforte di Edme Quénédey, riprodotta anche su di una tazzina con piattino in ceramica; il busto in marmo di Gino Frediani, che lo ritrae in età matura, è stato commissionato allo scultore da Euclide Milano.
Il curatore del Museo, infatti, aveva molto apprezzato del medesimo autore un altro busto, quello di Giovanni Battista Gandino (Bra/CN 1827 - Bologna 1905), celebre latinista, la cui carriera culminò nell’assegnazione della cattedra di letteratura latina presso l’Università di Bologna.
Nella medesima città conquistò grande e meritata fama anche un altro personaggio di origini braidesi, l’archeologo Edoardo Brizio (Torino 1846 - Bologna 1907), che divenne docente presso il prestigioso ateneo bolognese e direttore del Museo Civico di quella città. È ritratto in un disegno di Giovanni Lavalle e nel calco in gesso del medaglione di bronzo del suo monumento sepolcrale, opera di Armando Minguzzi.

GIOVANNI PIUMATI


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